Edizione critica a cura di Ilaria Bonomi
L'esame delle opere giambullariane non sarebbe completo se non vi si annoverasse lo scritto «Osservazioni per la pronunzia fiorentina (A gli amatori delle lingua fiorentina)» uscito sotto il nome di Neri Dortelata da Firenze nell'opera di Marsilio Ficino «Sopra lo amore o ver' Convito di Platone», che il fantomatico tipografo fiorentino stampň, in grafia ortofonica, nel novembre del 1544; ed essa fece seguito subito dopo, come č noto, l'unica altra edizione esistente del tipografo Neri Dortelata, l'operetta di Pierfrancesco Giambullari «De'l síto, fórma et misúre dello Inférno di Dánte», anch'essa in grafia ortofonica. Sulla paternitŕ giambullariana delle «Osservazioni» ritengo che oramai non debbano nutrirsi piů dubbi. Quanto all'operazione tipografica, se il Giambullari ne fu, con molta probabilitŕ, il principale ispiratore, non č da escludere che vi partecipasse anche qualcuno dei suoi amici piů vicini.
Dalla « Notizia bio-bibliografica».
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