A cura di Elisabetta Benucci e Raffaella Setti
L'Accademia della Crusca ha concluso le iniziative per il IV centenario dell'"invenzione" del cannocchiale con un convegno dedicato alla lingua di Galileo. In questo contesto è apparso particolarmente significativo mettere in luce quanto, alla novità delle scoperte scientifiche di Galileo, abbia corrisposto la sua volontà di innovare molto profondamente anche il linguaggio con cui le ha rese note. La scelta del volgare, in un momento in cui il latino era ancora la lingua prevalente della comunicazione accademica, e la necessità di fondare un lessico scientifico che aderisse al nuovo metodo e alle nuove scoperte, fanno della lingua di Galileo un importante spartiacque da cui ha inizio la storia dell'italiano scientifico moderno. Il convegno ha delineato da più angolazioni i tratti caratterizzanti la lingua, lo stile, i procedimenti retorici e dialettici dello scienziato, offrendo un quadro di nuovi approfondimenti critici e spunti per ulteriori linee di ricerca.
Indice
(p. 141)
Recensione di Quinto Marini
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