ARTICOLO
Tommaso Salvatore

Accertamenti sulle fonti manoscritte della «Commedia» della Crusca (1595)

Questo testo si propone di contribuire all’individuazione dei manoscritti della Commedia di Dante consultati e collazionati per l’edizione del 1595 La Divina Commedia di Dante Alighieri nobile fiorentino ridotta a miglior lezione dagli Accademici della Crusca. Finora le ipotesi di identificazione di tali testimoni, formulate da Colomb de Batines, si erano limitate alla considerazione di elementi storici, sulla base delle note di possesso. In questa sede tali corrispondenze sono state verificate a livello testuale. Alla luce dei dati sulla lezione trasmessi dall’apparato critico, nonché di due collazioni preparatorie tuttora conservate, i postillati M e P, si accerta che molte delle identificazioni di Batines fossero arbitrarie e dunque da respingere. Di contro, altre equivalenze vengono confermate definitivamente. Due inedite unità vengono proposte per la prima volta. Da ultimo, si segnala che lo stesso P ricopia alcune varianti tratte dall’aldina Martini ‘di San Gavino’ del 1546-47 – illustre episodio di filologia dantesca del sec. XVI –, di cui è andato perduto l’Originale. Da P, in questo modo, risulta possibile isolare delle lezioni del codice di San Gavino siglato A, datato 1329, il più antico testimone della Commedia di cui si abbia notizia.


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SFI - LXXV (2017)