ARTICOLO
Anna Antonini, Nicoletta Maraschio

Alessandro Citolini, tra insegnamento della lingua e arte della memoria

Alessandro Citolini è stato un umanista, grammatico, teorico e, soprattutto, un grande divulgatore della lingua italiana in Italia e all’estero. Nella sua prima opera, la Lettera in difesa della lingua volgare (1540), egli annulla ogni pregiudizio sul volgare e ne sottolinea la funzione sociale e culturale. Questa sua posizione eclettica e antiretorica è rintracciabile anche nella sua opera maggiore, La Tipocosmia (1561), un grande dizionario metodico che si inserisce nella produzione mnemotecnica cinquecentesca. La Tipocosmia è un’opera ricca di regionalismi, forestierismi, latinismi, ma soprattutto di vocaboli tecnici tratti dall’area veneta e da botteghe e laboratori artigianali. Esule a Londra fin dal 1565 per motivi inquisitoriali, Citolini si dedica a completare la sua Grammatica della lingua italiana (conservata manoscritta a Londra presso la British Library) che presenta molti elementi di novità: dall’adozione di un alfabeto ortofonico funzionale all’insegnamento della pronuncia a stranieri, fino all’individuazione dell’articolo indeterminativo di cui parlerà più tardi Leonardo Salviati. Altri elementi caratterizzanti sono la ricca polimorfia, soprattutto nei paradigmi verbali, e l’adozione dell’imperfetto in -o (io amavo) tipico di un italiano corrente, comune e largamente diffuso dentro e fuori la Toscana.