Lo studio ha analizzato la lingua di tre riviste milanesi di informazione sul tempo libero – «ViviMilano», «Zero2» e «Urban Magazine» – nel biennio 2002-03 con lo scopo di metterne in rilievo le varietà lessicali, in particolare i forestierismi e i tecnicismi. Il saggio offre uno spaccato delle possibilità espressive dei giornali italiani da un punto di vista inconsueto, quello di una produzione editoriale di settore e geograficamente delimitata, e individua alcuni possibili itinerari futuri dell’italiano, relativi soprattutto ai linguaggi dei mass media, dei giovani e dei social network. Lo studio è consistito nello spoglio delle tre testate e nella catalogazione dei forestierismi e tecnicismi, di cui sono poi stati poi indicati gli esempi principali o più particolari. Vengono forniti sia un lemmario di parole registrate per la prima volta nei vocabolari pubblicati tra il 2000 e il 2010, sia un elenco di parole senza precedente attestazione lessicografica che permette di testimoniare quale fosse l’aggiornamento dell’italiano al 2003. Lo studio documenta il crescente prestito di termini dall’inglese. Basta un dato: degli undici tecnicismi nel corpus che vantano cinquanta o più occorrenze nove sono anglismi. Emblema del fenomeno è proprio il termine happy hour, sinonimo di aperitivo, che dimostra la produttività del prestito inglese persino in riferimento a usi italiani. Si conferma altrettanto fecondo il francese, di cui emerge una sorta di statuto di prestigio, poiché rappresenterebbe l’alternativa di tono in una triangolazione che agli altri due vertici ha il lemma italiano, considerato forma neutra, e il sinonimo inglese, che fornisce una connotazione internazionale di carattere popolare. Infine tra le novità si sottolinea l’aumento e l’arricchimento dei nipponismi (presenti in proporzioni comparabili con i lusismi e i germanismi), segnale del mutamento degli assi culturali di riferimento.