ARTICOLO
Luciana Salibra

Dal Mastro Don Gesualdo al Gattopardo (passando per i Viceré): note sugli allocutivi di cortesia

L’indagine analizza le modalità di interazione comunicativa identificabili nei tre romanzi, al fine di sottolinearne analogie e differenze che appaiono in gran parte ascrivibili al cambiamento del quadro sociolinguistico italiano tra Otto e Novecento. Lo spaccato geografico e sociale offerto dai tre romanzi è assai diverso: nel Mastro il «paesetto» di Vizzini, con i suoi popolani e la sua nobiltà feudale; nei Vicerè, Catania, con la famiglia nobiliare Uzeda di Francalanza d’ascendenza spagnola; nel Gattopardo, Palermo e Donnafugata, con la famiglia nobiliare dei Salina, ma anche con i borghesi e i popolani di Donnafugata. Dal punto di vista pragmatico gli allocutivi di cortesia presenti nel dialogo offrono una casistica assai significativa. Ad essi sono riservati dagli autori acuti rilievi metalinguistici e in questo studio sono analizzati, oltre che nella loro valenza storico-antropologica, anche sulla base delle preferenze sintattiche dei tre scrittori, e dunque della loro collocazione e della funzione che svolgono all’interno della frase.


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SGI - XL (2021)