ARTICOLO
Rosario Coluccia

Dante oltre Dante: percorsi e proiezioni nella tradizione della «Commedia» fino all’età umanistica

La ricchissima diffusione manoscritta della Commedia comporta intricate questioni ecdotiche su cui si è esercitata (e continua a esercitarsi) l’acribia degli editori. Vista da un’angolazione differente, tanta copiosità vale a testimoniare il successo collettivo subito arriso a quell’opera capitale. Ancor prima che la redazione fosse completata e cominciasse a diffondersi l’editio completa del poema dantesco ci sono state forme di divulgazione parziale del solo Inferno e poi di Inferno e Purgatorio insieme. Elementi utili alla ricostruzione della storia esterna della Commedia sono forniti anche dalle letture pubbliche, dalla secolare esegesi dei commenti, dalle prime stampe e perfino dalle citazioni indirette (più o meno estese) in testi di vario argomento. Il naufragio dell’autografo e, in generale, l’impossibilità di rifarsi all’originale hanno avuto riflessi sul modo variabile con cui l’opera si è diffusa nel corso del tempo. Nei secoli non varia solo la veste formale del poema. Variano anche, e non poco, le opinioni  sullo stesso. Esemplare è la articolazione di giudizi che si constata negli ambienti  della cultura umanistica fiorentina e napoletana.


Contenuto in:
SFI - LXXX (2022)