Il contributo si propone di indagare il rapporto tra i due più completi repertori di esotismi del periodo puristico-autarchico. Troppo spesso trascurati dalla bibliografia specifica, il Barbaro dominio di Paolo Monelli (1933) e il Dizionario di esotismi di Antonio Jàcono (1939) furono due successi editoriali e costituiscono oggi interessanti strumenti d’indagine lessicologica per il periodo coevo. Alcune lettere tra Monelli e Ugo Ojetti, rinvenute nel Fondo Monelli, riportano alla luce un’aspra polemica in merito alla pubblicazione dello Jàcono, lodata da Ojetti dalle pagine del «Corriere», premiata dalla Reale Accademia d’Italia e considerata invece da Monelli un plagio, di ingiustificata popolarità del suo Barbaro dominio. Sfruttando gli spunti offerti dal giornalista nelle lettere e integrando con specifiche considerazioni di carattere testuale ed etimologico, è stato condotto un confronto organico tra i due repertori che ha evidenziato un debito di innegabile rilievo nei confronti del volume monelliano. L’indagine prende così in considerazione, di riflesso, i rapporti spesso turbolenti tra i lessicografi del periodo di regime, i quali, spesso linguisti improvvisati e privi di scrupoli, trovavano nella nuova questione della lingua nazionale un trampolino di lancio per un’affermazione editoriale.