Nel romanesco e nella varietà romana di italiano il verbo menà(re) ‘picchiare’ ha una duplice reggenza, ammettendo pronomi clitici con funzione sia di oggetto diretto (lo meno, li meno) sia di oggetto indiretto (gli/je meno). Tale particolarità potrebbe essere variamente spiegata: si può supporre un’originaria intransitività del verbo, in questo particolare significato (il che postulerebbe una struttura soggiacente come menare [botte] a qualcuno), che viene a volte “regolarizzata”, soprattutto per ragioni di semantica, con la sostituzione dell’oggetto diretto all’indiretto; oppure, si può pensare a una percezione, da parte di molti parlanti, dell’oggetto diretto come indiretto in seguito alla diffusione nel romanesco, sempre più estesa anche se non generale, dell’oggetto preposizionale (quindi: a Paolo lo meno > a Paolo je meno). Per dirimere la questione, lo studio ricostruisce la storia del verbo sulla base della documentazione esistente, sia in romanesco sia in italiano, fino all’uso attuale di menare ‘picchiare’, che si sta espandendo anche nel neostandard, in cui però il verbo è usato solo come transitivo (lo meno, li meno).