ARTICOLO
Alessio Cotugno

Filatura e tessitura: un banco di prova terminologico per i traduttori cinquecenteschi delle «Metamorfosi» ovidiane

L’articolo, confrontando le principali versioni cinquecentesche delle Metamorfosi ovidiane (quelle di Niccolò degli Agostini, di Lodovico Dolce, di Gabriello Simeoni, di Fabio Marretti, e di Giovanni Andrea dell’Anguillara su cui soprattutto fa perno), esamina il vocabolario della filatura e della tessitura, e la rappresentazione di queste attività in rapporto agli episodi delle Minieidi (libro IV) e di Aracne (libro VI). L’indagine si concentra sugli aspetti semantici e lessicali di alcuni passi e ne mette in risalto il più ampio valore di campioni rappresentativi della prassi traduttiva sottesa ai testi considerati. Tra essi, in particolare, la versione di Anguillara (1561) si distingue per la considerevole ricchezza della terminologia tecnica e, più ampiamente, per la fusione di precisione nomenclatoria e di poetica del dettaglio, eccezionale anche in rapporto al più vasto panorama letterario cinquecentesco. Completa l’indagine l’esame di una scelta di illustrazioni (xilografie e calcografie) presenti in alcune edizioni dei volgarizzamenti studiati e riguardanti gli episodi in esame.


Contenuto in:
SLeI - XXVII (2010)