Tra gli insegnanti di italiano attivi a Londra durante il Seicento spicca la figura di Giovanni Torriano, figlio di un esule protestante rifugiatosi in Inghilterra intorno al 1620. Dalle scarse informazioni biografiche disponibili si ricava una certa vicinanza agli ambienti di corte: Torriano, succeduto a John Florio come insegnante di corte, si pone esplicitamente come continuatore della sua opera (nel 1659 pubblica il Vocabolario inglese-italiano basandosi sul Worlde of words del Florio). Anche se il prestigio dell’italiano durante il Seicento subisce un progressivo calo, Torriano può considerarsi tra gli insegnanti di maggiore successo in Inghilterra, benché non vada trascurata la sua attività come insegnante di inglese in Italia. Che la sua opera si ponga in relazione di continuità con Florio si ricava anche dalla scelta di Torriano di aggiungere raccolte di dialoghi alle più importanti delle sue opere: innanzitutto Della Lingua Toscana (1657), che, dopo la distruzione della
gran parte delle copie nell’incendio di Londra del 1666, sarà ristampata con il significativo titolo di The Italian reviv’d nel 1673. Della produzione di Torriano interessa qui sottolineare proprio l’originalità della sezione di dialoghi (Choyce Italian Dialogues): si tratta di tre sezioni (per un totale di 36 dialoghi), ordinati in gradazione di difficoltà e pensati per un pubblico borghese al quale proporre insegnamenti di tipo pratico. Dai dialoghi si ricavano interessanti informazioni sui destinatari, sul metodo di insegnamento e su aspetti della vita quotidiana; il modello di lingua proposto, distante dal modello toscano, risulta decisamente orientato alla riproduzione della lingua viva, in particolare ciò è evidente nella presenza dell’elemento fraseologico.