La Cronica di Giovanni Villani è stata spogliata dagli Accademici della Crusca per il Vocabolario fin dall’inizio dei lavori per la prima edizione, negli anni ’90 del Cinquecento. Giovanni Villani può essere definito, relativamente all’attività degli Accademici lessicografi, la “quarta corona” del Vocabolario, vista l’altissima frequenza con cui compare nelle voci di tutte le impressioni. Le fonti che gli Accademici dichiarano di utilizzare per quest’autore (manoscritte e a stampa), a fronte anche dell’estesissima tradizione della Cronica, non sono poche e a ognuna ci si riferisce con dichiarazioni varie nel corso delle voci. Nello specifico, questo studio illustra l’utilizzo delle fonti manoscritte della Cronica oggi conservate alla Biblioteca Riccardiana di Firenze, di cui gli Accademici si sono ampiamente serviti durante gli spogli. Si sono presi, dunque, in considerazione alcuni esempi relativi ad allegazioni della Cronica contenenti dichiarazioni degli Accademici per comprendere quale sia stato l’effettivo utilizzo dei testi a penna considerati e osservare in che modo tali fonti abbiano influito sul testo riportato nel Vocabolario (dalla prima alla quarta edizione), tramite confronti diretti coi manoscritti, oltre a illustrare, grazie all’importantissimo contributo delle carte d’archivio dell’Accademia della Crusca, in quale maniera gli Accademici si siano procurati i testi per gli spogli. Si è considerato, poi, anche il caso del Riccardiano 2197 (Quaderno riccardiano), sempre in relazione alle allegazioni della Cronica di Villani.