ARTICOLO
Paolo D'Achille, Maria Grossmann

Il suffisso -ata denominale: dall’italiano antico all’italiano di oggi

Il suffisso italiano -ata (così come i corrispondenti suffissi di altre lingue romanze) è stato ampiamente studiato. Tuttavia la ricchissima bibliografia disponibile ha preso in considerazione sul piano diacronico prevalentemente l’-ata deverbale. I derivati formati con l’-ata denominale, che presentano una grande varietà di significati derivazionali tra loro connessi, sono stati studiati soprattutto in sincronia. Il contributo, che utilizza sia fonti lessicografiche, sia corpora consultabili elettronicamente, presenta l’evoluzione storica della formazione dei denominali in -ata, dall’italiano antico fino ai più recenti neologismi, a seconda del tipo di significato derivazionale, partendo dai tipi già identificati per l’italiano contemporaneo. Di ciascun tipo si mostra prima la sua presenza nella lingua di oggi, poi si esamina la sua evoluzione in diacronia, infine si propone un veloce confronto con catalano, francese, portoghese e spagnolo. L’analisi dei derivati denominali in -ata nell’italiano contemporaneo conferma la produttività del suffisso, mentre dal punto di vista storico si rileva che quasi tutti i significati derivazionali sono documentati già nell’italiano antico. Tuttavia, non risultano anteriori al XVI secolo le formazioni in -ata indicanti ‘atto tipico di N’ ed ‘evento connesso a N’, che sono oggi tra quelle più produttive. Inoltre, è stato individuato un gruppo di derivati che designano generi letterari o artistici e forme di spettacolo, che si possono considerare a cavallo tra questi due tipi.