Il contributo analizza le diverse funzioni linguistiche del verbo avere nell’italiano antico, che da verbo attivo, con una reggenza transitiva dell’oggetto e con un suo nucleo semantico ben definito entro le definizioni concettuali di ‘possesso’, si grammaticalizza fino a raggiungere il limite estremo dello stato di affisso. Tale funzione di grammaticalizzazione emerge ancor più chiaramente in rapporto alla lettura della voce avere del Tesoro della Lingua Italiana delle Origini (TLIO) e alla ricca esemplificazione, offerta per ciascuna delle accezioni e distribuita sulle diverse varietà linguistiche del Medioevo.