Questo lavoro indaga una dimensione della prosa di Morselli che si presenta ad uno stesso tempo dissimulata (fuori dal testo primario), e messa in forte evidenza dal segno grafico delle parentesi. Lo spazio e il testo delle parentetiche dialogano continuamente con il testo “fuori parentesi”, ora precisandolo, ora ribaltandone il senso o il tono, ora continuandolo, contenutisticamente o sintatticamente (alcune parentetiche contengono un testo legato anche sintatticamente alla frase ospite, tramite segnali di coordinazione o subordinazione). Per questi motivi la parentesi non può prescindere dall’analisi o contestualizzazione dell’intorno sintattico e narrativo. Aspetti principali emersi dall’analisi: 1) il dialogo delle parentetiche, soprattutto di commento, col corpo del testo primario; 2) il delinearsi netto di un piano altro sia per il punto di vista espresso, sia per le modalità narratologiche usate (parentesi che racchiudono ed isolano semanticamente un discorso diretto); 3) la focalizzazione pluriprospettica, paradossalmente opposta nella sua evidenza grafica alla parentesizzazione della storia, dell’esistenza degli altri e di sé; 4) la mania della precisazione e della ricostruzione di realtà; 5) l’esercizio dell’ironia; 6) il richiamo dell’attenzione del lettore indotto a spostarsi oltre il testo esplicito; 7) l’introduzione dissimulata, ma dagli effetti perspicui, di tempi commentativi (tense e time) diversi rispetto quelli del piano principale e a quelli dell’evoluzione interiore o della consapevolezza dei protagonisti sulla vicenda.