ARTICOLO
Hermann W. Haller

John Florio e Claudius Holyband. I dialoghi didattici di due maestri nell'Inghilterra rinascimentale

Tra i grandi maestri delle lingue straniere nell’Inghilterra cinquescentesca, i due personaggi John Florio (1553-1625) e Claude De Sainliens, alias Holyband (1534/1535-1591) spiccano per le loro opere glottodidattiche mirate alla promozione dell’italiano e del francese fuori d’Italia e fuori dalla Francia. Insieme alle grammatiche e ai dizionari bilingui, i dialoghi italo-inglesi e franco-inglesi dei due autori, sulla scia di una lunga tradizione che risale alle manières de langage medievali e ai manuali umanistici, promuovono una lingua parlata media trasparente fra i destinatari aristocratici e i commercianti borghesi. Un confronto dei Firste Fruites e Second Frutes di Florio con il French Schoolemaister, il French Littelton e i dialoghi italiani di Holyband – due maestri poliglotti che dovevano conoscersi nell’ambiente competitivo della St. Paul’s Churchyard di Londra – suggerisce influssi reciproci nella struttura e cronologia dei lavori, ma risultati diversi nell’impostazione didattica e nelle tematiche. In tal modo alla conversazione brillante di Florio come mediatore culturale raffinato si contrappone la gaité corposa, più leggera e talvolta umoristica dei dialoghi spesso teatrali e pratici sulla vita quotidiana del francesista e commerciante linguistico Holyband, spinto dal successo editoriale a proporre anche un Italian Schoolmaister tre anni dopo la pubblicazione dei Firste Fruites, con un approccio didattico simile a quello dei testi bilingui francesi. Nei due autori si avvertiamo un’enfasi sull’arricchimento lessicale tramite l’accumulo di sinonimi, locuzioni, proverbi, detti, e parole dello stesso campo semantico, e la ricerca di una lingua parlata fruibile nei diversi registri.