La grammatica valenziale o “grammatica delle valenze” o della “verbodipendenza” è un modello scientifico di analisi della lingua basato su un concetto guida: quello di “valenza”, termine usato nella linguistica moderna a partire da Lucien Tesnière (1893-1954) per descrivere la struttura della frase incentrata sul verbo. Nel secolo scorso il modello si è diffuso in Italia specialmente in ambito didattico, grazie all’opera di divulgazione delle idee del linguista francese. Questo lavoro è suddiviso in due parti. La prima parte intende offrire una rassegna critica del contributo italiano allo sviluppo della grammatica valenziale nel corso degli ultimi vent’anni, presentando le iniziative che hanno stimolato il dibattito intorno alla teoria e alle sue applicazioni (§2) e gli studi che hanno arricchito e sfaccettato il concetto di valenza verbale, adattandolo alla descrizione della nostra lingua (§3) e alla didattica dell’italiano come lingua prima e lingua seconda o straniera (§4). Nella seconda parte, tenuto conto del fatto che lo studio della grammatica è un’operazione di scoperta e di successiva coscientizzazione di meccanismi già presenti nel cervello del parlante (Sabatini 2019), verranno considerati alcuni aspetti centrali del modello valenziale, discutendoli alla luce delle conoscenze che provengono dalla neurolinguistica (e dagli ambiti affini delle neuroscienze cognitive del linguaggio e della neuropsicologia del linguaggio), al fine di definire la fondatezza neurocognitiva dell’approccio valenziale. In maniera speculare alla prima parte, anche la seconda parte affronterà dapprima la plausibilità neurobiologica di alcuni capisaldi teorici del modello valenziale (§5), per poi incentrarsi sull’approccio didattico del modello valenziale e il suo impatto a livello neurale (§6).