Due traduzioni dall’inglese realizzate da Carlo Cattaneo negli anni Quaranta dell’Ottocento rivelano la tendenza ad evitare di rendere voci verbali passive con la forma perifrastica costituita dall’ausiliare essere e dal participio passato; il fenomeno si può in parte spiegare con il carattere indefinito del soggetto nell’originale. Il comportamento morfosintattico non appare del tutto consapevole, mentre lo sono certamente altre peculiarità delle due traduzioni, e di quella di pagine francesi d’argomento analogo, che mostrano Cattaneo attento a usare un italiano impermeabile a prestiti lessicali, semantici e sintattici.