L’articolo analizza un aspetto peculiare della prosa di Vincenzo Gioberti: la significativa presenza di latinismi e grecismi. Partendo da alcune considerazioni sul ruolo di Gioberti nel contesto del dibattito linguistico ottocentesco, si offre un congruo glossario di voci, concentrando in particolare l’attenzione sui neologismi giobertiani, sia appartenenti al lessico filosofico che al di fuori di esso. I latinismi e i grecismi, oltre a nobilitare una prosa di stampo classicista, concorrono alla creazione di un lessico filosofico originale, all’interno del quale soprattutto la lingua greca, con la sua flessibilità e funzionalità, costituisce l’ausilio ideale per i bisogni linguistici del filosofo.