La canzone encomiastica «L’excelsa fama tua pel mondo sparsa» del poeta fiorentino tardoquattrocentesco Filippo Lapaccini, dedicata al signore di Bologna Giovanni II Bentivoglio, è tràdita da due manoscritti: l’Isoldiano 1739 della Biblioteca Universitaria di Bologna (Bo) e il Silvestriano 289 della Biblioteca dell’Accademia dei Concordi di Rovigo (Ro). Non si disponeva di edizioni critiche di questo testo, finora edito sulla base del solo Bo. Se dal punto di vista della lezione i due manoscritti trasmettono il testo con poche differenze, per quanto riguarda la lingua Bo si caratterizza per una veste linguistica con tratti settentrionali, mentre Ro accoglie tratti tipici del fiorentino quattrocentesco. Nel pubblicare il testo critico commentato della canzone, per la resa formale ci si atterrà a Ro, che si suppone più vicino alle consuetudini linguistiche dell’autore, formatosi nell’ambiente laurenziano e strettamente legato, anche successivamente al suo trasferimento a Mantova, ai lirici toscani dell’epoca.