ARTICOLO
Camilla Russo

Nuove ricerche sulle «Decime mugellane». Approfondimenti codicologici e storico-archivistici

Tramandate dal ms. Strozzi 3 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, le Decime mugellane sono un elenco di canoni fondiari in volgare, il cui interesse è accresciuto dal fatto che l’ultima registrazione è stata redatta in forma poetica: «Spugnolico da casa Vitali die dare / III paia di boni capponi per Natale». Già segnalato nel catalogo del Bandini, il testo venne studiato per la prima volta, in un articolo del 1958 apparso sugli «Studi di filologia italiana», da Ignazio Baldelli: questi lo assegnò, su base linguistica e paleografica, al periodo compreso fra il 1230 e il 1260 e ipotizzò che potesse riferirsi, sulla base di alcune coincidenze onomastiche rinvenute in due pergamene dell’Archivio di Stato di Firenze, alla badia mugellana di San Bartolomeo in Buonsollazzo. Sviluppando alcune fondamentali intuizioni di questo studioso, il presente contributo propone un complessivo riesame del problema testuale. Verrà condotto in primo luogo un più approfondito studio del codice, che alcuni indizi consentono di ricondurre nel suo insieme – e non solo limitatamente alla sezione contenente le Decime – a Buonsollazzo. Si cercherà inoltre di stringere meglio il fuoco sull’ambiente di produzione del testo: attraverso un’indagine sistematica nelle pergamene della badia, condotta nel fondo di San Frediano in Cestello del Diplomatico fiorentino, è stato infatti possibile ampliare il novero delle coincidenze onomastiche già riscontrate da Baldelli. Ciò ha consentito di confermare la pertinenza delle Decime a Buonsollazzo, di restringerne ulteriormente la datazione e di assegnare infine un’identità storica allo “Spugnolico da casa Vitali” menzionato nei versi, identificabile con un membro dell’entourage dell’abbazia.

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SFI - LXXXII (2024)