ARTICOLO
Franz Rainer

Osservazioni storico-etimologiche sulla terminologia delle forme di mercato

Oggi l’italiano ha una precisa terminologia per riferirsi alle varie forme di mercato, cioè alle differenti costellazioni di compratori e venditori: monopolio, duopolio, oligopolio e polipolio – più comunemente detto libera concorrenza – se si guarda al lato dell’offerta, monopsonio, duopsonio, oligopsonio e polipsonio, se si guarda al lato della domanda. Lo scopo di questo articolo è descrivere come sia nata questa terminologia, che ha una precisa corrispondenza in inglese, tedesco, francese e nelle altre lingue maggiori. Secondo il modello del latino monopolium, prestito a sua volta dal greco antico (< monos ‘solo’, -polion ‘vendita’), Tommaso Moro ha coniato oligopolium nel 1516 (Utopia) per indicare un mercato dominato da pochi venditori. Seguì Polypolium nel 1668, inventato dal cameralista tedesco Johann Joachim Becher. La forma di mercato con due venditori fu chiamata duopole in Francia nella seconda metà dell’Ottocento. Mentre polipolio, come traduzione del tedesco Polypolium, giunge in italiano già nel 1766, duopolio e oligopolio sono attestati intorno al 1930, e fanno da tramite per il loro ingresso il tedesco e l’inglese. Sono anglicismi i vocaboli monopsonio, duopsonio, oligopsonio e polipsonio che s’incontrano dagli anni Trenta del Novecento e che si formano sul modello di monopolio ecc. a partire dal greco antico opsonía ‘acquisto’.


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SLeI - XXXII (2015)