ARTICOLO
Eugenio Salvatore, Giuseppe Zarra

«Partimoci di Firenze a dì 10 agosto 1384». Lavoro filologico e lessicografico sui resoconti del viaggio in Terrasanta di Giorgio Gucci e Lionardo Frescobaldi

Il saggio prende in esame la vicenda filologico-editoriale e la ricezione lessicografica nel corso dell’Ottocento di due resoconti di un viaggio in Terrasanta compiuto da sette nobili fiorentini nel 1384. Gli autori dei testi esaminati sono Lionardo Frescobaldi e Giorgio Gucci, rivalutati in quanto autori «del buon secolo » nell’ultima fase (intorno alla metà del XIX secolo) della plurisecolare attività lessicografica dell’Accademia della Crusca. Di entrambi si possiede una editio princeps ottocentesca: quella di Frescobaldi venne approntata a Roma da Guglielmo Manzi nel 1818, quella di Gucci a Firenze da Carlo Gargiolli nel 1862 (in questa stessa stampa è contenuto il testo di Frescobaldi allestito secondo ragioni filologiche diverse rispetto all’edizione del 1818). Nella prima parte del contributo si ricostruiscono le modalità di allestimento di queste edizioni, e la considerazione che di esse si aveva negli ambienti intellettuali fiorentini intorno alla metà del XIX secolo. Nella seconda parte del saggio sono condotte osservazioni puntuali sulla presenza di questi resoconti nelle opere lessicografiche ottocentesche, in particolare nella V Crusca, grazie agli spogli di Gaetano Milanesi e Giovanni Tortoli, e nel Tommaseo-Bellini (con osservazioni relative anche ai vocabolari di Fanfani e Manuzzi). L’esame conferma da un lato il fortissimo legame esistente all’epoca tra lavoro filologico e lessicografico, dall’altro la prassi che caratterizza a lungo la lessicografia italiana, cioè la tendenza a operare giunte ai vocabolari precedenti, in particolare alla IV Crusca.