L’intervento si sofferma su due momenti della diacronia di pure che sinora sono rimasti in ombra e che sono da interpretare in chiave di grammaticalizzazione. Anzitutto, tratta dello sviluppo, dal tardo latino all’italiano antico, dalla base avverbiale pūrē (a sua volta derivata dall’aggettivo pūrus ‘puro’), dei valori di avverbio generalizzante (‘assolutamente’), avverbio restrittivo (‘solamente’), congiunzione coordinante avversativa/concessiva (‘tuttavia’, ‘ciò nonostante’), avverbio/congiunzione additiva (‘anche’). Infine, si studiano i meccanismi di formazione e la cronologia della locuzione subordinante pur di, usata per introdurre una frase implicita all’infinito con valore finale-condizionale. Questo secondo sviluppo omologo al precedente sul piano semantico-sintattico, si è affermato solo nell’italiano moderno.