Il presente contributo intende esaminare la tradizione dell’Uomo di mondo di Carlo Goldoni. La prima messinscena della commedia risale al 1738: solo la parte del protagonista è scritta per intero; le altre sono affidate all’improvvisazione dei comici. La stesura è completata a ridosso della editio princeps (1757), che si articola in due emissioni simultanee i cui esemplari superstiti non presentano variazioni significative. Si offre una ricognizione completa delle innovazioni sostanziali delle tredici ristampe pubblicate entro la fine del secolo, al fine di ricostruirne i rapporti gerarchici. Un breve saggio di edizione consente di riflettere sulla punteggiatura nei testi goldoniani, e sull’opportunità di adeguarla all’uso moderno.