Il contributo costituisce uno dei frutti delle ricerche condotte nell’ambito del progetto
DiVo (
Dizionario dei Volgarizzamenti), ospitato dall’istituto Opera del vocabolario italiano (CNR) e dalla Scuola normale superiore di Pisa, ed è dedicato al riconoscimento di una particolare tipologia di latinismi del lessico italiano. Si definiscono “latenti” quei prestiti dal latino che da una parte sono comuni nell’italiano contemporaneo e, dall’altra, risultano generalmente poco attestati, e talvolta perfino sconosciuti, in epoca antica. Nel volgare del medioevo tali latinismi rappresentano quindi una scelta lessicale minoritaria e fortemente marcata, assurta poi, in epoca moderna, allo
standard linguistico tutt’oggi in vigore. Il dato della prima attestazione di una parola, pertanto, è valutato in stretto rapporto con il mutamento nel “rango” stilistico della parola stessa in diacronia, secondo quanto emerge dallo studio della documentazione disponibile. La classe dei latinismi “latenti”, così definita, è poi illustrata nelle sue articolazioni interne. Si possono individuare tre sottoclassi lessicali: il saggio ne esamina una in particolare, ripercorrendo la storia della parola
indole. Nello specifico, partendo dalle preziose testimonianze dei volgarizzamenti, lo scavo archeologico condotto su
indole si concentra sulle fasi anteriori alla sua affermazione lessicale e alla sua definizione semantica in senso moderno.