L’evoluzione degli usi linguistici degli italofoni è stata osservata negli ultimi decenni con particolare riferimento ai livelli morfo-sintattico e lessicale, mentre minore è stata l’attenzione dedicata al livello fonetico. Un importante punto di osservazione dei cambiamenti in atto, anche e soprattutto nella pronuncia, è costituito da alcuni tra i principali mezzi di comunicazione di massa, e in modo particolare dalle trasmissioni televisive di informazione che, da canali di diffusione di usi ortoepici quali erano fino agli anni Settanta del Novecento, sono diventate luogo di riverberazione di pronunce regionali. Tra queste, si registra una forte presenza di tratti fonetici romani e mediani, a causa della sede romana degli studi televisivi e della prevalenza di personale giornalistico romano o comunque residente nella Capitale, oltre che di ospiti (politici, artisti, studiosi) di tutte le provenienze ma spesso anch’essi residenti a Roma e in stretto contatto con il suo italiano regionale. Attraverso il prestigio che essi acquisiscono per la loro presenza nei media e nel parlato di personaggi prestigiosi e/o popolari, unito alla costante presenza del mezzo televisivo nelle case degli italiani di tutte le regioni, questi tratti sono candidati allo statuto di elementi di un italiano neostandard in via di costituzione.