Il saggio propone un glossario che descrive il lessico relativo all’arte, alla musica e all’astronomia (astrologia) nelle Dicerie sacre (1614) di Giovan Battista Marino. Il glossario, diviso in due sezioni, analizza prime attestazioni e usi consolidati di una lingua che trova solidarietà principalmente negli scrittori di cose tecniche; l’ingegno proteiforme del nostro autore cela sotto un falso testo di oratoria sacra un ricco vocabolario che modificherà l’assetto degli scritti sacri del Seicento. Un breve paragrafo è dedicato anche alle traduzioni di Marino, caratterizzate da un peculiare lavoro chirurgico operato sulle varie fonti attraverso parafrasi e rielaborazione.