Il ritrovamento della seconda copia apografa della tragedia dell’Adelchi, fatta eseguire da Manzoni per servir di base alla sua traduzione francese (ms. «Victor Cousin 182» della Biblioteca della Sorbona), e la conseguente necessità di riformulare l’apparato al testo della princeps (stampa Ferrario 1822) realizzato nell’edizione critica del 1998 hanno permesso una riflessione generale sulla storicizzazione grafica del processo di trasformazione del testo, segnalandone i punti di forza e i nodi ancora irrisolti (la parallela edizione delle prose storiche di accompagnamento). Il lavoro è dunque suddiviso in due parti: la prima consiste in una nota che ripercorre la vicenda compositiva della tragedia alla luce delle soluzioni ecdotiche adottate nell’edizione critica, completando il quadro con la dettagliata descrizione del lungo lavoro dei tre copisti incaricati dal Manzoni; nella seconda, sotto forma di Appendice, si riformula l’apparato al testo ne varietur delle Opere varie (stampa Redaelli 1845), documentando tutta la varia lectio fiorita nei numerosi passaggi che vanno dalla copia autografa alle due copie apografe e alla stampa Ferrario fino al testo di riferimento.