ARTICOLO
Eugenio Salvatore

Sull'articolazione testuale in lettere di emigrati italiani

Il contributo prende in esame le varie strategie testuali impiegate nelle loro lettere da scriventi emigrati in epoca postunitaria per segnalare la scansione dei contenuti. Lo studio è condotto su un corpus di settanta missive (metà ottocentesche e metà novecentesche), all’interno delle quali sono state indagate le occorrenze di dislocazioni e temi sospesi, preposizioni e locuzioni preposizionali, anafore e catafore intertestuali, connettivi demarcativi, formule di chiusura e formule paraepistolari. L’esame ha rilevato che gli emigrati prestano una discreta cura all’organizzazione dei contenuti. La deduzione più notevole offerta dai dati raccolti è che, in ambito di articolazione testuale, il repertorio degli emigrati sembra muoversi su un doppio binario. Da una parte, si rintraccia un’elevata ricorrenza di strutture diafasicamente basse e censurate in scriventi in Italia più che in quelli espatriati (dislocazione a destra, connettivi demarcativi); dall’altra, una discreta frequenza di strutture come le locuzioni preposizionali che mostrano il tentativo di rendere i loro testi più diamesicamente adeguati, e che derivano probabilmente agli emigrati dalla pratica con uno dei pochi input in italiano che continuavano a frequentare anche fuori d’Italia: la lingua della burocrazia.


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SGI - XXXIV (2015)