ARTICOLO
Francesca Fusco

Tra antico e moderno, la parola «giurisdizione»

L’articolo si propone di analizzare l’evoluzione semantica della parola giurisdizione – termine cardine di tutta la trattatistica giuridica dalle origini ai giorni nostri – che perviene all’odierno significato di «funzione fondamentale dello Stato che consiste nella facoltà e nella competenza di applicare il diritto in modo imparziale nei casi concreti» (GRADIT) a seguito di diversi e importanti mutamenti semantici, specchio dei cambiamenti politici e giuridici che hanno interessato gli ordinamenti nel corso dei secoli. Lo studio parte dal latino iurisdictio, che, nel processo per legis actiones, designava l’atto con cui il praetor indicava alle parti il rituale da seguire e i formulari da pronunciare per agire secondo il ius civile. Prosegue, poi, con l’analisi dei vari mutamenti semantici che hanno interessato il termine in epoca medievale e moderna (quando con giurisdizione si intendeva l’onnicomprensivo potere del principe di giudicare, di legiferare e di compiere tutti gli atti necessari per aequitatem statuere), fino a giungere al significato attuale, assunto a seguito della diffusione e applicazione delle teorie illuministiche della divisione dei poteri.


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SLeI - XXXVI (2019)