A partire dalla decifrazione della più antica nota di possesso presente nel manoscritto B.R. 217 (già Palatino 418) della Biblioteca Nazionale di Firenze, il contributo ricostruisce la storia quattrocentesca, finora ignota, del celebre canzoniere. In particolare, le nuove acquisizioni relative al possessore, alla sua condizione sociale e alle caratteristiche della biblioteca domestica dove il codice fu custodito, inducono a riflettere sul modo in cui questo fondamentale testimone della poesia prestilnovistica venisse considerato e utilizzato prima che si risvegliasse, con la filologia cinquecentesca, l’interesse per le ‘antiche rime’. Sul piano metodologico, la ricerca vuole offrire un esempio concreto di come gli strumenti dell’indagine storica possano applicarsi fruttuosamente allo studio della letteratura italiana antica.