Il saggio fornisce un’edizione commentata di un adespoto capitolo satirico in terza rima composto in lingua veneziana di fine Cinquecento. L’articolo offre una scrupolosa analisi filologica, linguistica e metrico-prosodica del testo, pressoché ignoto, mettendone in evidenza l’ambivalente rapporto con i modelli toscani e settentrionali del genere, talvolta parodiati con intraprendente innovazione. Lo scopo che l’indagine si propone è specificare le componenti retoriche e gergali del capitolo, e altresì proporne un’interpretazione finalizzata a valorizzare un registro allusivo e metaforico di considerevole complessità, che si avvale in maniera abile e avveduta di un vasto repertorio di fonti e antecedenti.