Nel gennaio 1806 il re d'Italia e imperatore dei Francesi, Napoleone Bonaparte, approvò la traduzione italiana del Codice civile francese, che nello stesso anno entrò in vigore nel Regno d'Italia.
Il Codice civile napoleonico, noto come «Codice Napoleone», segnò in gran parte dell'Europa la nascita della codificazione moderna. Un solo testo di 2.281 articoli, stampabile anche in piccolo formato, conteneva il diritto civile, eliminando un sistema legislativo stratificato nei secoli.
Le Concordanze del «Codice», frutto di molti anni di lavoro, offrono per la prima volta a giuristi, linguisti e storici un accurato strumento di studio sull'influenza che il testo del «Codice» ha avuto sulla lingua giuridica italiana.
Il confronto diretto di ogni parola con l'originale francese facilita la conoscenza del «Codice», consente di approfondirne l'interpretazione, la tecnica di traduzione, le novità lessicali, l'innovativa tecnica linguistica che usa frasi brevi, definizioni, formule, esempi.
La pubblicazione delle «Concordanze» è anche un'occasione per riaccostare il nome di Napoleone a quello dell'Accademia della Crusca, ristabilita in forma indipendente, nel 1811, proprio da Napoleone.
Premessa
(pp. 8-23)
La Grammatica della lingua turca, composta da Pietro Della Valle (1586-1652; noto anche per la sua a...
I due volumi degli Avvertimenti della lingua sopra ’l Decamerone di Lionardo Salviati (Venezia 1584,...
Il libro di Dalila Bachis offre un censimento delle grammatiche scolastiche dell’italiano (spesso co...