Premessa di Giovanni Nencioni. Presentazione di Teresa Poggi Salani
Chi abbia una qualche familiarità con la produzione poetica del Pascoli, ha certo notato quanto di nuovo e di sperimentale vi sia, soprattutto dal punto di vista linguistico, nei suoi lavori. È quindi lecito che il lettore di Pascoli pretenda che, a sostegno di codeste realizzazioni sul piano pratico, stia una base teorica che le riunisca in un discorso unitario.
Ma se Pascoli non ci ha lasciato le sue idee in uno studio autonomo sulla lingua e il linguaggio poetico, è certo dovere dello studioso che voglia impostare un discorso su di lui, ricercare nei suoi scritti quelle occasioni che gli hanno dato pretesto a sparse considerazioni, e vedere se è possibile da queste, confrontate con certe realizzazioni sul piano pratico, stabilire una traccia del suo pensiero.
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