Con questo lavoro si intende contribuire alla conoscenza del dialetto di Orvieto nel Cinquecento. Siamo tuttavia convinti che l'interesse verso le produzioni scritte di non letterati dei secoli passati non può e non deve esaurirsi nella descrizione delle caratteristiche dialettali: tali documenti sono fondamentali per la ricostruzione della lingua della comunicazione quotidiana e, inoltre, costituiscono una preziosa fonte per indagini su un particolare tipo di organizzazione testuale che, pur non esaurendosi del tutto nella fenomenologia del parlato, ne condivide alcuni aspetti costitutivi.
Il commento linguistico si muoverà pertanto in una duplice direzione: nella prima parte, dedicata all'analisi dialettologica e storico-linguistica, l'indagine si estenderà a tutto il carteggio; nella seconda, costituita dall'analisi di fenomeni relativi alla sintassi della frase e del discorso, l'obiettivo sarà concentrato sulle testimonianze di Antonio - autore di circa la metà delle lettere - la cui produzione linguistica è chiaramente connotata in senso popolare.
Dalla Premessa
Nel saggio che qui vi presento vorrei analizzare e definire l'infinito sostantivato italiano. Questo...
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