Angelo Colocci (1474-1547) fu fra i primi studiosi della tradizione romanza e della poesia delle origini, oltre che antiquario e collezionista, sodale di molti artisti allora attivi a Roma e proprietario di una tipografia che stampava opere in greco. Gli appunti che qui si pubblicano rivelano una cultura linguistica originale e in parte sconosciuta: essi trattano delle origini della poesia moderna dalla ritmica latina, ne conservano in parte i documenti e - al tempo stesso - forniscono un tentativo di descrizione sincronica della situazione linguistica dell'Italia contemporanea.
Colocci introduce per primo il concetto e il termine dialetto applicato a una lingua moderna e ci conserva, con la sua fitta serie di appunti sulle varietà dei volgari contemporanei, un documento unico e affascinante del parlato nell’Italia del primo Rinascimento.