Mentre gli accademici della Crusca stavano preparando la terza edizione del Vocabolario, uscita poi nel 1691, Leopoldo de' Medici, accademico e protettore dell'Accademia, si occupò di raccogliere testimonianze lessicali dirette dei suoi fornitori di palazzo: da cappellai, lanaioli, fabbri, archibusieri, balestrai, calzolai e molti altri ottenne liste di termini relative ai nomi degli strumenti e delle operazioni di bottega (carte contenute nel ms. IX dell'Archivio storico dell'Accademia).
Alla trascrizione dei documenti (riprodotti anche in originale nel CD allegato), seguono un'analisi linguistica che ha permesso di individuare i tratti tipici della scrittura, perlopiù semicolta, degli artigiani e un ricchissimo glossario (più di 2000 voci) con i termini professionali e tecnici di maggior interesse. Lo studio dei singoli termini ha permesso di individuare quali e quanti siano stati poi effettivamente accolti nel Vocabolario, e di offrire così un altro piccolo contributo alla definizione dei criteri che hanno guidato gli accademici nella scelta e nel trattamento delle voci tecniche e scientifiche.
Un esempio: mascheraio
(pp. 57-59, pp. 235-250)
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