Il volume studia i cambiamenti che nell’italiano del diritto si registrano sulla spinta delle lingue straniere, in particolare dell’inglese. Sono novità che arrivano nella nostra lingua giuridica sia attraverso un moto dall’alto: le norme comunitarie; sia per il tramite delle esigenze della pratica del diritto che sempre più spesso richiama istituti e principi nati in ordinamenti diversi, ma che devono trovar posto nel discorso giuridico italiano. Di fronte a queste pressioni come reagisce la lingua dei giuristi? Si modifica davvero, o rimane uguale a sé stessa? Si arricchisce, o si snatura perdendo qualche connotato tecnico? Se ne è voluto in primo luogo far parlare i protagonisti: giuristi delle varie discipline che hanno esposto il loro punto di vista, dal privatista, al pubblicista, al penalista, agli studiosi del processo civile e penale. E poi, a seguire, il cambio di prospettiva: sulla scorta dei temi trattati dagli esperti di diritto, le idee e le proposte dei linguisti.